Conto corrente zero spese
Conto Gratuito?
Discutiamo dei conti bancari Zero Spese offerti dagli istituti di credito non virtuali, di cui tanto si parla come se fossero il massimo della convenienza. Ma come funzionano i conti Zero Spese? E, soprattutto, sono veramente gratuiti?
Innanzitutto segnaliamo come la “nomea” di conto Zero Spese sia riconducibile esclusivamente alle spese di tenuta conto mensili o trimestrali, o a ciò che più comunemente viene chiamato come “canone” di conto corrente. In altri termini, tranne qualche rara eccezione (per lo più riconducibile al mondo dei conti online, di cui al momento non ci occuperemo), permane in carico al cliente il pagamento delle imposte di bollo sul rapporto, attualmente pari alla misura di 8,55 euro al trimestre.
Il secondo lato criticabile dei conti Zero Spese è invece relativo al loro utilizzo. L’effettiva gratuità del rapporto è infatti solitamente raggiungibile solo ed esclusivamente nell’ipotesi in cui il cliente riesca a gestire in completa autonomia il proprio rapporto, attraverso i servizi di internet, phone e mobile banking, evitando così di ricorrere all’utilizzo della filiale, per il cui accesso (es. per un prelevamento) sono invece previste delle commissioni.
Stabiliti questi due punti di partenza, ricordiamo altresì come i conti Zero Spese possano rappresentare un’interessante opportunità per coloro che sono alla ricerca di un rapporto bancario pratico, completo e senza grandi fronzoli, rispondendo per esempio alla perfezione alle esigenze di chi vuole aprire un rapporto dove accreditare il proprio stipendio, utilizzando la carta bancomat per effettuare operazioni di prelevamento e di pagamento.
Il conto Zero Spese vede come suo target naturale i più giovani, maggiormente utilizzatori di pc e smartphone, che attraverso i portali di internet banking possono davvero sostituire con la via telematica quella più tradizionale.
Tutte le banche di riferimento posseggono oramai, al loro interno, un conto corrente di questa tipologia: uno di questi esempi è rappresentato da Intesa Sanpaolo, che annovera da anni il proprio ZeroTondo all’interno della gamma di rapporti principali.
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