Cos’è un conto corrente
Conti correnti
Del conto corrente si occupa anche il Codice Civile, che lo definisce come un contratto (di corrispondenza) con il quale le parti si obbligano ad annotare in un conto i crediti derivanti da rispettive rimesse, considerandoli inesigibili e indisponibili fino alla chiusura del rapporto. Al di là di queste definizioni generiche, il conto corrente (di corrispondenza) può essere più semplicemente definito come un rapporto movimentabile in dare e in avere (cioè con uscite ed entrate, o addebiti e accrediti), intestato a una persona fisica o a una persona giuridica, in grado di soddisfare le principali esigenze di servizio del titolare.
Ma quali sono queste necessita’ ?
Pensiamo in primo luogo alla mancata circolazione del contante. Nel conto corrente è possibile effettuare dei versamenti, evitando così il rischio di detenere con sé o presso la propria abitazione il denaro contante, con tutti i pericoli che ciò comporta. È inoltre possibile effettuare (e ricevere) dei bonifici, cioè dei trasferimenti di fondi tra banche.
Sul conto corrente è inoltre possibile effettuare altri tipi di accredito, come quelli relativi agli emolumenti, così come è possibile disporre operazioni di addebito: pensiamo ad esempio al pagamento domiciliato delle principali utenze domestiche (solitamente con operazioni gratuite), o ancora agli addebiti automatizzati periodici tramite disposizione bancaria permanente (i c.d. RID). Ancora, il già citato utilizzo degli strumenti di pagamento (le carte bancomat, ma anche quelle di credito, o i carnet degli assegni), in grado di ridurre i rischi derivanti dalla circolazione del denaro, e permettere una maggiore praticità e sicurezza nelle operazioni di prelevamento e di pagamento.
A tal proposito, occorre distinguere tra operazioni di accredito, che apportano un accrescimento delle somme a disposizione sul conto corrente, e operazioni di addebito, che invece, viceversa, provocano una diminuzione delle giacenze. La differenza complessiva prodotta da queste operazioni di accredito e di addebito costituisce il saldo, che a sua volta può essere positivo (cosa che normalmente dovrebbe caratterizzare un conto corrente) o negativo. In quest’ultimo caso il saldo è a debito, e si tratta solitamente di operazioni pre-autorizzate dalla presenza di un fido.
Attenzione, infine, a non confondere il saldo con l’effettiva disponibilità dei fondi sul conto corrente. Non è infatti così scontato che il saldo contabile corrisponda a quello disponibile: la differenza è principalmente dovuta alle diverse valute applicate sui movimenti di conto corrente (ad esempio, per versamenti di assegni). Ma di questo parleremo in un’altra sezione.
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