Conto corrente protestati
Conto corrente protestato
Può un soggetto protestato aprire un conto corrente presso una banca italiana? Cerchiamo di fare chiarezza sui termini, smentendo alcune affermazioni grossolane.
In primo luogo, ricordiamo che un soggetto protestato è colui che ha subito, per il tramite di un pubblico ufficiale, la levata del protesto per un titolo (cambiale, assegno) non onorato nei tempi di regolamento previsti. Nel caso dell’assegno, se il traente non provvede ad effettuare un pagamento tardivo, o un pagamento nei 60 giorni successivi all'”infrazione”, verrà iscritto nella Centrale Allarme Interbancaria, con conseguente “macchia” sulla sua solvibilità creditizia.
Ma può un soggetto che ha avuto questi trascorsi, aprire un conto corrente in un istituto di credito? Distinguiamo gli aspetti formali da quelli sostanziali. Sostanzialmente, i soggetti protestati non sono persone “gradite”, almeno bancariamente parlando. La loro negativa storia creditizia non li rende persone affidabili sul fronte del credit score, e di conseguenza non vi è interesse da parte dell’istituto di credito nell’accogliere tra le proprie fila, in qualità di nuovo cliente, una persona che ha subito il protesto di un assegno. Formalmente, invece, il discorso è leggermente diverso. Niente vieterebbe infatti ad un correntista protestato di poter intrattenere un rapporto con la propria banca, fatta eccezione per il possesso di strumenti di pagamento come, appunto, gli assegni.
Pertanto, il soggetto protestato potrebbe aprire presso una banca un libretto di risparmio, o un conto corrente a operatività limitata, potendo così soddisfare le proprie esigenze bancarie come, ad esempio, l’accredito di uno stipendio. Si deduce che non esistono delle regole ferree per la gestione bancaria dei soggetti protestati e, pertanto, non esistono ad hoc nemmeno dei prodotti per questo target di clientela.
Il nostro consiglio, nel caso abbiate subito un protesto e abbiate comunque esigenza di intrattenere un rapporto bancario di conto corrente, è quello di fare chiarezza con il direttore o il consulente della filiale della banca nella quale vi recate, sostenendo quali sono le vostre necessità, e ponendo in chiaro la vostra situazione passata, che comunque verrà alla luce nel momento dell’accensione del rapporto. La trasparenza paga sempre, ed è probabile che l’istituto vi permetta di accendere un conto corrente con operatività dedicata.
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